“Rebirth” – Ex convento francescano

A Sant’Angelo dei Lombardi, in provincia di Avellino, un edificio storico, ubicato poco fuori dal centro abitato, “fra la via Emilia e il West” d’Irpinia, fra la via Appia e la via Francigena, rinasce. Si tratta dell’Ex Convento francescano di San Marco.

Qual è stato il principio di questa rinascita, /(dal nome del progetto) “rebirth” appunto?

E’ tutto merito ed opera dell’Associazione Vis Sapientiae, che ha vinto lo scorso anno la concessione, da parte dell’Agenzia del Demanio, della struttura -ormai abbandonata dell’Ex convento francescano di San Marco, in disuso- partecipando al bando “Cammini e Percorsi”, con punteggio di 98,24/100.

Scopriamo, allora, come può (ri)nascere un luogo non (più) luogo e conosciamo chi ha deciso di prendere in carico l’onere e l’onore di una sfida così promettente ed audace, perché, ricordiamo, “sono le persone a fare i luoghi”. Diamo un nome ed un volto al posto finora fatiscente, potenzialmente pronto a rivivere.

Qual è la fisionomia esistenziale, il vissuto che ha deciso di intraprendere quest’avventura? Come possono nascere un sogno ed il conseguente tentativo di renderlo realtà? Da cosa, o meglio, da quali occhi scaturisce una visione del tutto nuova, una visione che dal già visto e dal preesistente sia in grado di ricreare, una visione non già data e precostituita, bensì di rinascita?

Incontriamo, quindi, Jessica Iuspa. Classe 1988, diplomata al liceo classico, si laurea in Archeologia Orientale presso l’Università di Roma “La Sapienza”; donna intraprendente e madre single, progettista ed imprenditrice, mente e forza instancabile.

Come si è imbattuta nel progetto di rimessa a nuovo di un bene storico? O, meglio, come tale progetto si è imbattuto su di lei?
“Circa 3 anni fa, frequentavo un Master di I livello in “Progettazione e rendicontazione europea”. La nostra insegnante chiese di trovare, scegliere e presentare un bando ad ognuno di noi. Un compito all’apparenza semplice, ma che invece si rivelò più intenso del previsto. Alla fine, dopo averne esaminati diversi, venni colpita dal bando “Cammini e Percorsi” dell’Agenzia del Demanio”.

Tale bando, promosso in collaborazione con MIBACT e MIT, puntava alla riqualificazione e riuso di immobili pubblici situati lungo i percorsi ciclopedonali e itinerari storico-religiosi. Poneva, infatti, in concessione gratuita per 9 anni, 103 immobili sparsi su tutta la penisola, presenti nelle 20 regioni ed era mirato a ragazzi disoccupati under 35. Può dirsi, quindi, un’occasione più unica che rara per chi assume la faticosa benché meravigliosa decisione di restare nelle terre natie, soprattutto nell’entroterra irpino, scenario variegato ed incredibile, sebbene dimenticato e per lo più desolato. E non è proprio qui che risiede il coraggio di restare, che forse non è nient’altro che il coraggio di rinascere?

Pertanto, la scelta del luogo risulta quasi inevitabile, perché, se è vero che sono le persone a fare i luoghi, è altresì vero che, talvolta, sono i luoghi a scegliere le persone.

“La scelta dell’immobile fu piuttosto semplice: Regione Campania, Prov. Avellino, Comune Sant’Angelo dei Lombardi, Immobile Ex Convento Francescano San Marco. La mia naturale inclinazione per la storia e gli elementi passati, unita alla collocazione nella mia terra natia, hanno fatto sì che fin da subito partisse una ricerca elaborata per partecipare al bando”.

E da qui prende avvio il progetto vero e proprio, il progetto Rebirth.

“La prima cosa che abbiamo fatto insieme a miei collaboratori è stata segnare la scadenza: 11 dicembre 2017. Da luglio 2017 fino all’ultimo giorno abbiamo lavorato costantemente, fino alla sera tardi tutti i giorni per adempiere in maniera adeguata alle richieste del bando.
Le prime difficoltà le abbiamo riscontrate quando abbiamo dovuto richiedere una fidejussione per poter partecipare al bando e tutti eravamo sprovvisti di garanzie. Ma la tenacia e la voglia di partecipare, ci hanno fatto trovare la strada.
Arrivò il fatidico giorno in cui si aprivano le buste contenenti la documentazione e l’eventuale ammissione alla seconda parte del bando. Sentire di essere passati fu una grande emozione.

Successivamente, al secondo step, risultammo vincitori con un punteggio pari a 98,24/100. Stentavamo a credere di aver vinto, perchè era la prima volta che partecipavamo e soprattutto un punteggio così alto non ce lo aspettavamo. Sembrava un sogno, ma il giorno del mio compleanno, 7 febbraio 2018, arrivò l’ufficializzazione dell’assegnazione da parte del Demanio. Un bel modo per festeggiare il mio ingresso nel mondo dei trentenni.

I successivi passaggi burocratici, ci hanno rallentato un pochino e solo il 1°aprile 2019 abbiamo firmato l’atto di concessione e preso le chiavi in mano dell’ex convento”.

Tuttavia, lo svolgimento progettuale sta conoscendo una fase di rallentamento.

“Ad oggi, ad un anno e 2 mesi da quella firma, attendiamo con impazienza di iniziare i lavori. Stiamo facendo domanda presso i finanziamenti erogati da Invitalia, ma come da bando del Demanio, dobbiamo reperire fondi da ogni parte possibile. Perciò spero di poter annunciare quanto prima che stiamo iniziando i lavori e che il nostro convento sarà diventato il luogo che noi abbiamo immaginato nel progetto”.

La curiosità cresce e l’entusiasmo aumenta a sapere qual è il luogo “ideale”, cioè ideato per iscritto nel progetto Rebirth dall’Associazione Vis Sapientiae, di cui Jessica è presidente.

E’ un luogo non molto lontano da Avellino, ma per l’innovazione e gli intenti sembra essere catturato e catapultato da mete e da immaginari nuovi, nonché poco radicati localmente e perciò tanto più accattivanti.

E’ un luogo che vedrà la struttura del convento recuperata, riutilizzata, ampliata, indi migliorata, rinforzata, in vista di principi essenziali: funzionalità, ospitalità, sosta e relax. Il tutto immerso nel verde e supportato dalle nuove tecnologie e possibilità.

Il soggetto privilegiato di quest’esperienza godibile e più che intrigante è il turista lento. Questa tipologia di turista viaggia senza l’ansia smaniosa di collezionare posti come se fossero nient’altro che cartoline, ma che di ogni luogo vuole assaporare l’atmosfera, lo stile, insomma l’anima fino in fondo, così da custodire intatta la memoria di quell’angolo di esistenza e di mondo. E quale miglior modo di realizzare tale meravigliosamente ambizioso progetto se non nel rispetto della comunità, dell’eco-sostenibilità e delle nuove ICT?
La sfida è promettente e, nell’attesa di reperire i fondi necessari alla completa realizzazione del progetto.
E’ possibile donare tramite apposito crowfunding.

L’augurio a Jessica e all’Associazione Vis Sapientiae tutta è di mantenere intatto, anzi di alimentare l’audacia di questa rinascita, il coraggio di Rebirth, perché

“quando tutto cade, indomito il coraggio resta” (K. Marx).

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